RONALDO, il Fenomeno. L'amore più bello.
- Lorenzo Betti
- 12 gen 2019
- Tempo di lettura: 6 min

Ronaldo Luìs Nazàrio de Lima, conosciuto da tutti come " Ronaldo il Fenomeno ", nasce a Rio de Janeiro il 18 settembre 1976 ed è considerato uno dei più forti giocatori brasiliani mai esistiti, insieme a Pelè, Garrincha e Romario.
In carriera ha giocato per molte squadre. Partito dal futsal brasiliano, come la maggior parte dei grandi talenti brasiliani, come Robinho, Ronaldinho o Neymar, " O Dadado ", primo soprannome di Ronaldo dato dal fratello maggiore, cambiato poi nel " Fenomeno ", data la sua palese classe, entra nei professionisti col Cruzerio, dove verrà comprato poi dal PSV e arriverà in Europa nel 1994. Dopo due anni ad Eindhoven, giocherà per il Barcellona per una sola stagione, cinque anni in italia all'Inter, cinque anni nel Real Madrid, due anni ancora in Italia nel Milan e due in patria in Brasile nel Corinthians, squadra dove finirà la carriera.
Ronaldo il Fenomeno, senza infortuni, fa parte di quel gruppo di giocatori appartenenti ad un calcio giocato in una categoria a parte, che non comprende questo sistema solare. Lui, con Messi, Cristiano Ronaldo, Maradona, Zidane, Pelè e altri ancora, portò in campo qualcosa di mai visto; infatti gran parte dei giocatori venuti dopo cercarono e cercano tutt'ora di emularlo.
Finte, controfinte, tunnel, gol, Ronaldo aveva tutto. Guardarlo giocare ipnotizzava chiunque e il particolare più strabiliante è che faceva giocate ad una velocità fuori dal comune. Tante volte sembrava che giocasse da solo, prendeva palla e si lanciava in porta, lasciando sul posto chiunque provasse ad ostacolarlo.
Ho voluto mettere alcune frasi su Ronaldo riportate da ex compagni di squadra ed avversari per dare un'idea del giocatore.
" Per me è stato un esempio di quello che è il calcio. Tutto quello che faceva era davvero straordinario: come dribblava, come correva, come segnava. Era un vero e proprio Fenomeno. Quello che ha fatto lui, penso che nessun altro sarà mai in grado di farlo, perché lui era naturale, non era "costruito". Ronaldo non si è fatto, è nato per questo e si tratta di qualcosa che non si può allenare. Come Ronaldo non ci si diventa, ci si nasce. È davvero unico". Zlatan Ibrahimovic
" Se Ronaldo si gira e scappa, non ti resta che sparargli ". Daniele Adani
" Secondo me resta il più grande di sempre, il miglior attaccante che abbia mai visto. Meglio anche di Van Basten, un giocatore veramente impossibile da marcare. Ne parlavo con un grande come Maldini, Ronaldo ci ha fatto fare una serie incredibile di "figure da cioccolatai". Vi assicuro che noi abbiamo marcato gente come Maradona, ma lui era assurdo. Lo marcavi stretto e lui ti chiamava la profondità, coprivi lo spazio per non dare la profondità e lui ti puntava in uno contro uno, era ossessionante". Alessandro Costacurta
" Senza esitazioni, Ronaldo è il miglior giocatore con cui abbia giocato. Aveva una tale facilità di controllo. Era il numero uno. Ogni volta che mi allenavo con lui, vedevo qualcosa di diverso, di nuovo, di bello. Ecco quello che differenzia un buon giocatore da un giocatore straordinario ". Zinedine Zidane
https://youtu.be/acDbqaxynQs
Un video sulle giocate e gol di Ronaldo.
Su Ronaldo ci sarebbero milioni di episodi da raccontare, ma voglio soffermarmi su un preciso momento della sua carriera: gli anni a Milano nell'Inter.
Arrivato da Barcellona nella stagione 1997-1998 come giocatore più costoso e forte del momento, Ronaldo si presentò ai suoi nuovi tifosi e bastarono 2 partite per segnare il primo gol e far scoppiare l'amore. Segnò 25 gol nel suo primo anno da esordiente in Serie A, regalando ai tifosi uno spettacolo teatrale ogni domenica. Umiliò chiunque cercasse di sfidarlo e riuscì anche a vincere una Coppa Uefa contro la Lazio.
Gli anni seguenti però non furono fortunati per il brasiliano. Il problema erano le ginocchia, troppo docili per quel purosangue. Una lesione del tendine rotuleo del ginocchio destro, il 21 novembre 1999 contro il Lecce, e una completa rottura dello stesso tendine, in una finale di Coppa Italia contro la Lazio, appena ritornato dalla lesione precedente, compromisero per 2 anni la furia del Fenomeno.

Il tempo passa, operazione, riabilitazione e rientro. Ronaldo dopo 749 giorni di sofferenza, saltando totalmente la stagione 2000-2001, tornò al gol in Serie A il 9 dicembre 2001, deciso più che mai a portare l'Inter al desiderato Scudetto.
Sembra la più classica delle favole; il momento di gioia, il momento critico e finalmente il " vissero tutti felici e contenti ". Non fu cosi.
Cos'è il 5 Maggio per il mondo? Il giorno della morte di Napoleone, lo s'impara a memoria ed è un dogma della storia.
Se vi chiedessi invece 5 Maggio 2002? Nella mente di chi ama il calcio, Bonaparte è l'ultimo dei pensieri. Il primo pensiero va a Ronaldo in lacrime, ripreso dalle telecamere e seduto in panchina, dopo un fatale Lazio-Inter.
Ultima giornata di Serie A, Inter prima in classifica con 69 punti, Juventus seconda con 68 e Roma terza con 67. L'inter gioca a Roma contro la Lazio, la Juve gioca a Udine e la Roma gioca a contro il Torino..
Nello stadio di Roma si percepiva aria di cambiamento, tutti sapevano che l'Inter quella partita nel bene o nel male l'avrebbe vinta. La lazio, in una posizione medio/alta della classifica, non chiedeva più niente al campionato, con le due tifoserie gemellate, particolare che doveva presentare una partita facile per i neroazzurri, accorsi in migliaia per assistere alla presunta festa.
Fine primo tempo, Lazio-Inter 2 a 2, Bobo Vieri primo marcature Inter, Poborsky segnò entrambi i gol per la Lazio, il secondo allo scadere del tempo, e Di Biagio secondo marcatore Inter; Udinese-Juventus 0 a 2, David Trezeguet il primo e Del Piero il secondo, normale amministrazione, e Torino-Roma 0 a 0.
Nell'immaginario collettivo, il finale della gara vedeva l'Inter trionfare sulla Lazio e festeggiare l'atteso Scudetto ma il destino, come in tante occasioni, fu crudele. Al 90° minuto, il risultato finale fu Lazio-Inter 4 a 2, il Cholo Simeone e Simone Inzaghi furono i marcatori degli ultimi due gol per la Lazio.
La Juve vinse 2 a 0 e si aggiudicò lo scudetto, la Roma vinse la partita nel secondo tempo grazie ad un gol di Cassano, portando di conseguenza l'Inter da prima a terza classificata.
Nessuno credeva a quanto visto, all'Olimpico i giocatori dell'Inter erano totalmente distrutti, avevano perso la più grande opportunità della loro carriera per riportare lo Scudetto a Milano.
C'è però un'immagine incancellabile nella sconfitta dell'Inter.
Ronaldo, dopo il fischio finale, era seduto in panchina e piangeva disperatamente; il campionato era compromesso e il dispiacere non aveva fine, contando anche il sacrificio per rientrare il prima possibile da i vari infortuni. Quel giorno, forse, sancì la fine della storia d'amore tra lui e tutto l'ambiente Inter; infatti l'estate seguente, durante le ultime ore di mercato diventò un giocatore del Real Madrid.
Provate a chiedere ad un tifoso interista cosa è stato per lui Ronaldo. Strabuzzerà gli occhi e dirà che è stato il più forte di sempre e che lo ha amato, lo ama e lo amerà sempre. Lo amerà perché, nonostante la sua famigerata pigrizia durante gli allenamenti, quando scendeva in campo dava il massimo sempre, per vincere e per far divertire i tifosi nel vederlo giocare.
Per gli interisti e l'Inter, Ronaldo rimarrà come l'amore più bello, quello vero, sincero e smisurato. Ronaldo era la persona che poteva realizzare i sogni dell'Inter, sogni come uno Scudetto, una Champions League e altre vittorie storiche.
Probabilmente, un fattore che rende questo amore unico è la grossa sofferenza vissuta. Un'amore che ha lasciato l'amaro in bocca, pur essendo stato vissuto sempre intensamente, e lascia, nella testa degli interisti, domande che non avranno una risposta.
" Chissà come sarebbe andata se Ronaldo non fosse andato via o se non si fosse mai infortunato alle ginocchia....".
Frasi di questo genere circonderanno per sempre il rapporto tra l'Inter e Ronaldo e circonderanno l'intera carriera del giocatore, scusate, Fenomeno.
Chi ama il calcio, ama Ronaldo, con troppi infortuni, con troppa sfortuna, troppo veloce palla al piede, troppo tecnico e troppo forte.
Grazie dei tunnel, grazie degli elastici, grazie dei doppi passi e dei sombreri. Fenomeno.
La musica spesso aiuta a spiegare i pensieri. Io, quando penso a Ronaldo, penso a questa canzone, una canzone di festa e spettacolo. Spero sia un pensiero condiviso.
https://youtu.be/28v_g1Arfy4

Qui sotto alcuni dei premi individuali, riconoscimenti e trofei vinti dal Fenomeno:
Premi con la nazionale del Brasile: 2 Mondiali, nel 1994 e nel 2002, 2 Coppa America, nel 1997 e nel 1999, 1 Confederations Cup nel1997
Premi con l'Inter: 1 Coppa Uefa, nel 1997-1998
Premi con il Real Madrid: 1 Campionato spagnolo, nel 2002-2003, 1 Coppa Intercontinentale, nel 2002
Premi e riconoscimenti individuali: 3 Fifa World Player, 1996,1997,2002, 2 Palloni d'oro, 1997, 2002,2 volte Pichici della Liga, 1996-1997 e 2003-2004 e tanti, tanti altri.
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